“La libertà muore sempre poco alla volta”: la Bundesbank prende posizione sulla guerra al contante

Ci sono due partiti nella guerra mondiale al contante. Da un lato ci sono molti governi nazionali, banche centrali, imprese di fintech, banche, imprese che emettono carte di credito, colossi delle telecomunicazioni, istituzioni finanziarie, grandi commerci al dettaglio, ecc.

Secondo questo primo partito, i giorni del denaro contante sono contati, perciò tanto varrebbe togliere la spina da subito, incominciando con l'eliminazione delle banconote dai tagli più grandi, ovvero le banconote da 500€ e 100 USD.

Dall’altra parte c’è il partito delle persone normali, che usano i contanti, la maggior parte delle quali, secondo la versione ufficiale diffusa da chi vorrebbe l’eliminazione totale del contante, sono criminali o terroristi. Dopotutto devono proprio avere qualcosa da nascondere per voler continuare a usare una forma di pagamento come il contante: privata e che non lascia tracce.

I poteri che vogliono eliminare il contante hanno dalla loro parte tendenze tecnologiche e generazionali, insieme a una generalizzata ignoranza del pubblico, all’apatia e al disinteresse generalizzato. Ma in settimane recenti è salito alla ribalta quello che era forse il meno prevedibile fra i difensori del denaro reale: la banca centrale della più grande economia europea, la Bundesbank.

Carl-Ludwig Thiele, membro del consiglio di amministrazione della Bundesbank incaricato delle tematiche legate al contante, ha dichiarato in un discorso la scorsa settimana: ”Dubito che introdurre un limite all’uso del contante o eliminare i tagli più grandi delle banconote possa realmente prevenire le attività illecite di terroristi e criminali”. Ha anche aggiunto: “Dovremmo chiederci soprattutto: quale concezione di governo è alla base di queste proposte? I cittadini non dovrebbero essere oggetto di sospetti generici e generalizzati.”

Thiele non è il primo rappresentante della Bundesbank a difendere pubblicamente il contante. Lo stesso presidente, Jens Weidmann, nel rapporto annuale della Bundesbank, ha sollevato l’attenzione sul fatto che che l’eliminazione delle banconote dal taglio più grosso, una politica sostenuta fortemente da Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea, potrebbe avere un effetto debilitante sulla fiducia generale e se il pubblico fosse indotto a credere che il contante sarà abolito gli effetti sarebbero "disastrosi". Weidmann si riferiva chiaramente al fatto che il denaro reale crea un limite inferiore naturale ai tassi di interesse: quando I clienti delle banche sono costretti a pagare interessi negativi sui loro depositi, diventa più interessante per loro tenersi il contante. Tuttavia, se il contante fosse abolito e i fondi potessero essere mantenuti esclusivamente nelle banche, i tassi di interesse potrebbero essere ridotti in modo molto più sostanziale. In Giappone e in Svizzera, dove gli interessi, al netto delle spese bancarie, sono negativi, la popolazione ha cominciato a chiedere tagli sempre più grossi di banconote e a detenere sempre più contante.

Ed è anche messo in dubbio il fatto che porre un limite superiore alla spesa in contanti o arrivare all’abolizione dei tagli grossi di banconote possa realmente prevenire attività illegali da parte di terroristi e criminali, sempre secondo il presidente della Bundesbank.

Il The Wall Street Journal ha accusato Weidmann di fare i propri interessi: sebbene la Banca Centrale Europea non rilasci più informazioni sulla provenienza delle banconote di grosso taglio, dall’inizio dell’Eurozona nel 1999 alla fine del 2009, la Germania ha emesso quasi la metà delle banconote da 200 e da 500€ di quel decennio.

Quando una banca centrale emette valuta fisica, ha un reddito da signoraggio: concede prestiti o acquista titoli che hanno interessi attivi in cambio di banconote in euro che non ne hanno, e nel tempo ciò si traduce in un profitto. Nella Banca Centrale Europea, il reddito da signoraggio viene condiviso facendolo confluire nella BCE, la quale poi lo redistribuisce alle Banche Centrali Nazionali in proporzione alla loro partecipazione al capitale della BCE, e, avendo la Bundesbank la maggiore partecipazione, le viene restituita la parte più significativa.

Quali che siano I veri motivi alla base delle dichiarazioni della Bundesbank, la sua opposizione all’eliminazione del denaro contante potrebbe rappresentare un vero ostacolo per il partito che vorrebbe l'estinzione definitiva del denaro contante.

Thiele, nel suo discorso, ha affermato: “Economisti di chiara fama, come l’ex chief economist del Fondo Monetario Internazionale, Kenneth Rogoff, hanno richiesto di abolire il contante per finalità di politica monetaria, così che le banche potessero imporre tassi di interesse negativi ovunque. Secondo me questa sarebbe la risposta sbagliata alle sfide di politica monetaria: invece di una repressione finanziaria, avrebbe molto più senso discutere di come le economie potrebbero avere un tasso di crescita maggiore attraverso tassi di interesse più elevati”.

La Bundesbank, sulla propria homepage, in uno studio proprio sull’uso del contante ha rivelato che, nonostante tutta la pubblicità e l’interesse dei media verso l’abolizione del contante, le valute fisiche la fanno ancora da padrone in molte economie avanzate.

Nello studio più di 18.500 consumatori in Australia, Austria, Canada, Francia, Germania, Olanda e U.S.A. hanno tenuto un diario scritto di quali metodi di pagamento hanno utilizzato. Il risultato finale è stato che i consumatori spesso usano ancora il contante nei punti vendita, in alcuni stati più che in altri. Il grafico seguente è parte dello studio:

In termini di volume, il contante è stato utilizzato per più del 50% delle transazioni in tutti questi stati, con l’eccezione degli U.S.A..

In Germania e Austria oltre l’80% delle transazioni in volume è stato fatto con pagamenti in contante. In entrambi i Paesi, i pagamenti in contanti hanno dominato anche per valore. Uno studio separato, condotto dall’Associazione delle Banche Tedesche, ha messo in evidenza che anche fra i cosiddetti Millennials ben due terzi preferiscono fare pagamenti in contanti, piuttosto che con mezzi elettronici.

Il punto fondamentale non sono soltanto i numeri, ma anche il fatto che la Bundesbank abbia pubblicato il proprio Rapporto in modo così vistoso, e in inglese, così che tutti possano leggerlo: è chiaramente parte della sua campagna pro-contante, e in Germania e Austria le proposte dell’Unione Europea di sopprimere in contante hanno già provocato le prime reazioni. Il Ministro dell’Economia austriaco ha dichiarato, in un'intervista alla radio, che nessuno vuole che qualcuno possa digitalmente tracciare quello che compriamo, mangiamo e beviamo, che libri leggiamo e quali film guardiamo. E ha promesso battaglia contro le regole che vogliano abolirlo, incluse quelle che propongono tetti alla spesa in contanti.

In Germania i media si sono scatenati contro le proposte UE: la Bild ha titolato una lettera aperta: “Giù le mani dal nostro contante”; un ampio spettro di partiti politici ha condannato le misure come un vero e proprio attacco alla protezione dei dati e alla privacy. Il fatto che la banca centrale nazionale più potente d’Europa, la Bundesbank, si sia ora schierata a favore dei difensori del contante potrebbe essere un grosso punto di svolta nella guerra finanziaria, bollata dalla banca stessa come una guerra alla libertà personale e alla scelta, in nome del salvataggio di un sistema finanziario e dei suoi tassi di interesse negativi.

Thiele ha affermato ancora: “Vogliamo che i cittadini siano liberi di pagare come meglio credono. Specialmente in Germania il contante è parte dei mezzi di pagamenti preferiti.”

E ha aggiunto un fosco avvertimento: “La libertà muore sempre poco a poco”.

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