Il boom delle birrerie artiganali: un fenomeno mondiale

Un fenomeno mondiale che riguarda, e molto da vicino, anche l’Italia, che si piazza molto in alto nella classifica delle nazioni con il maggior numero di produttori di birre artigianali.

Dopo l’affare AB/InBev-SABMiller, per cui grandi produttori di birre industriali, fra i quali anche la birra Peroni, sono passati di mano (sempre mani straniere comunque), la curiosità sul numero di birrerie artigianali, di cui si è visto un notevole fiorire negli ultimi anni anche in Italia, è cresciuta.

La birra è una delle bevande con la storia più antica, con le prime tracce ritrovate in reperti datati a 5000 anni fa. Molti popoli antichi, fra i quali i Greci, i Sumeri, gli Egizi, i Vichinghi, gli Aztechi e anche culture Zulu adoravano divinità che erano dedicate unicamente alla birra. Tuttavia la birra, negli ultimi anni, sta assumendo la caratteristica di essere un prodotto dalle varietà infinite, grazie al sorgere di piccoli birrifici artigianali.

Ma il numero dei birrifici artigianali è cresciuto ovunque nel mondo? E dove in particolare?

Un’inchiesta condotta da Alltech, produttore di lieviti non solo per l'industria della nutrizione animale, ma anche per il settore beverage, fra i quali i produttori di birra, in collaborazione con le associazioni locali di produttori e con la propria forza di vendita, che opera in 128  stati diversi, ha fornito interessanti risultati.

Che cosa ha creato questo trend positivo, pari a una crescita di circa il 20% dell’ultimo anno, nel quale si inseriscono moltissime aziende italiane, per la richiesta e il consumo di birre artigianali? Sicuramente la domanda da parte dei consumatori di prodotti di qualità, interessanti e differenziati, per quanto riguarda la loro scelta di bere birra. Negli ultimi anni i consumatori sono diventati più esigenti, spesso cambiano la loro scelta di acquisto, in precedenza volto a brand famosi ma industriali, a birre con un gusto particolare, differente, e con una storia da raccontare. Il cambiamento di approccio del consumatore ha chiaramente fatto da leva per la crescita dei piccoli birrifici artigianali.

Nel mondo intero oggi si contano più di 10.000 birrifici artigianali, dei quali l’86% si trovano negli U.S.A. e in Europa. L’Europa, nel suo insieme, batte gli U.S.A. per ben tre birrifici.

In ogni caso, se si prendono i numeri relativi alle singole nazioni, gli U.S.A. hanno chiaramente il maggior numero di birrifici: più d 4.000, seguiti dal Regno Unito, dalla Francia e, a seguire, dall’Italia, che si piazza a un onorevole quarto posto. La top ten dei Paesi per numero di birrifici è dunque la seguente:


  1.  U.S.A.
  2.  U.K.
  3.  Francia
  4.   Italia
  5.  Russia
  6.  Canada
  7.  Svizzera
  8.  Germania
  9.  Brasile
  10.  Giappone

Prendendo in considerazione il numero di abitanti per ogni Stato coinvolto, è chiaro che gli svizzeri, avendo la popolazione più piccola fra I dieci Paesi, batterebbe tutti in termini relativi. Inoltre la birra non è economica in Svizzera: Zurigo è al numero due fra le città in cui bere un boccale di birra è più caro nel mondo. La più cara i assoluto è Oslo, in questo particolare contesto.

Anche Tokyo e Londra si piazzano fra le città più costose al mondo dove acquistare e bere birra, rispettivamente al terzo e al quinto posto.

Il numero di abitanti del Paese sembra non influenzare il numero di birrerie artigianali presenti, infatti Cina e India superano abbondantemente il miliardo di abitanti, ma pochissime birrerie artigianali, non superano le 60 in ognuno dei due stati. I cinesi però battono gli Statunitensi nel consumo pro capite di birra, consumandone circa il doppio, ma non sembra che abbiano particolare preferenza, dunque, per le birre artigianali, ma potrebbe essere il prossimo passo, quello dell’affinamento del gusto e della richiesta che cambia, dando origine alla nascita di molte più birre artigianali e relativi produttori.

Il valore totale netto dell’industria della birra artigianale nel mondo è stimato oggi in 50 miliardi di dollari.