Make in Italy oggi pomeriggio a Milano fa il punto della situazione delle tecnologie digitali

Che impatto hanno le nuove tecnologie sulle aziende italiane? Dove va a finire tutta la creatività, la ricerca, l’innovazione presentata da moltissime giovani imprese?

Alle 17 di oggi a Milano, presso la sede di Assolombarda, si terrà il convegno Make in Italy: scenari, prospettive e impatto delle tecnologie digitali in Italia. All’appuntamento saranno presenti l’Amministratore delegato di Helwlett packard Italia, Stefano Venturi; Riccardo Luna, giornalista, altri rappresentanti del mondo dell’industria, e la Ministra dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. Altri eventi si terranno in contemporanea a Milano e Catania.

Durante il convegno si cercherà di fare chiarezza sui programmi di stimolo all’innovazione del Governo italiano e di comprendere e analizzare meglio il grande movimento che esiste da un po’ di tempo a questa parte nell’ambito dell’economia digitale; movimento spesso creato e mantenuto in vita da giovani che si imbarcano nell’avventura dell’impresa digitale. Talvolta completamente soli, altre volte con il supporto di aziende e istituzioni già esistenti.

Per innovazione digitale non si intende, in questo caso, solo quella di applicazioni e siti, ma anche l’innovazione che riguarda gli oggetti fisici: è in essi che si stanno incorporando le innovazioni, in quegli oggetti magari anche già preesistenti, ma nei quali vengono incorporate le nuove possibilità, trasformandoli in oggetti “smart”, ovvero connessi al mondo digitale. E questo punto è assai importante in un Paese come l’Italia, che è fondamentalmente un Paese manifatturiero.

La Fondazione Make in Italy, fondata da Massimo Banzi, Carlo de Benedetti e Riccardo Luna nel 2014, ha lo scopo di sostenere in modo concreto l’innovazione, in particolare nel mondo dei cosiddetti Makers, al fine di contribuire alla rinascita di un nuovo tipo di Made in Italy nella manifattura: la manifattura di prodotti del futuro, ad elevata competitività in Paesi tecnologicamente avanzati, spostando l’asse dell’Italia da una manifattura soggetta alla concorrenza di Paesi tecnologicamente meno all’avanguardia, riportandola all’essere competitiva a livello internazionale.

1 commenti

Gianbi :
Il ritorno di Carlo de Benedetti a fianco del grande comunicatore Banzi e di Luna non può essere che positivo, sperando che non si rifacciano gli errori del passato ad Ivrea... | martedì 19 gennaio 2016 12:00 Rispondi