Una foresta verticale di 117 metri: la nuova torre di Boeri a Losanna replicherà il bosco Verticale di Milano

Stefano Boeri si aggiudica il concorso per la nuova torre di Chavannes-sur-Renens, nei pressi di Losanna.

La torre di 117 metri del nuovo quartiere dei Cedri è stata resa pubblica martedì. Un progetto dello studio milanese Stefano Boeri, il creatore del Bosco Verticale di Milano, che si aggiudica quindi il concorso internazionale a inviti del comune elvetico. La torre sarà ricoperta da 80 alberi e 3000 mq. Di arbusti, per un totale di 24.000 piante. I 117 metri includeranno 36 piani destinati a uso privato e a spazi di uso collettivo: 195 appartamenti di varie dimensioni, grandi terrazze, spazi per uffici, palestra e ristorante panoramico. Sarà una torre “biologica”, sulle sponde del lago Lemano.

I lavori dovrebbero essere terminati per il 2020.

I promotori del progetto, Bernard Nicod e Avni Orllati, investiranno 200 milioni di franchi svizzeri nella costruzione della torre.

Il progetto dello studio Stefano Boeri è stato scelto dalle autorità comunali al termine di un concorso che ha visto partecipanti di fama internazionale, come il ticinese Mario Botta. Gli abitanti del comune del canton Vaud, interpellati nel 2014, avevano già accettato il piano di costruzione per una nuova torre nel febbraio di quell’anno, ma con un’altezza limitata rispetto alla proposta iniziale di 140 metri. Il piano del quartiere prevede la creazione di 700 alloggi e di un migliaio di posti di lavoro su 8,6 ettari di terreno oggi occupati da un vivaio.

Al suo posto verrà costruita questa torre che, come detto, ospiterà praticamente solo sempreverdi: la copertura prevista da questo tipo di piante sarà pari all’80% del verde totale della torre, e si articolerà in 80-100 alberi di cedro, 6000 arbusti, 18.000 piante fra perenni, ricadenti e tappezzanti, studiati dall’agronoma Laura Gatti, la stessa del Bosco Verticale di Milano.

Oltre alle funzioni abitative e lavorative, l’edificio avrà altre due funzioni fondamentali: assorbire CO2 e produrre ossigeno. Stefano Boeri definisce la sua Torre svizzera un ulteriore passo nella sfida per “far vivere insieme alberi e umani, per migliorare la qualità urbana e aumentare la biodiversità delle specie nelle nostre città”. In questo quadro un ruolo di primo piano spetterà proprio al cedro, presente in cento unità e in quattro diverse specie distribuite in quota: albero adatto a contesti eterogenei, dal Medio Oriente alla catena himalayana, è candidato a dare il proprio contributo nel rendere la nuova Torre “un landmark nel paesaggio del lago Lemano grazie ai suoi colori cangianti”.

2 commenti

Gianbi :
Ottima soluzione per una bella città svizzera: crea immagine senza deturpare il paesaggio collinare su cui si estende la sua planimetria. | sabato 07 novembre 2015 12:00 Rispondi
Graziella Minari :
Mi fa piacere il successo di Boeri rappresenta un ulteriore stimolo per tutti gli italiani che, ad un ottimo livello, lavorano nelle istituzioni internazionali e nelle università svizzere | sabato 07 novembre 2015 12:00 Rispondi