L’organizzazione ambientalista Greenpeace diffonde gran parte dei documenti che compongono la base del TTIP

Un trattato delle cui conseguenze e dei cui contenuti, tenuti sotto massima segretezza, pena azioni penali e civili contro chi avesse fatto trapelare la minima informazione all’esterno, si sono sospettate molte cose che sembravano contrarie alla sopravvivenza economica di molte aziende europee e alle preoccupazioni per la salute pubblica che nutrono molti Paesi europei in riguardo alle coltivazioni e ai prodotti OGM destinati al consumo umano e non solo.

Erano solo “voci”, voci che diventavano sempre più insistenti, tanto da infastidire e rendere sospettosi alcuni politici delle nazioni europee coinvolte in questa trattativa che si è svolta fra rappresentanti degli USA e funzionari della Commissione Europea, trattativa che, apparentemente, il presidente americano uscente, Barack Obama, vorrebbe velocizzare per siglare il TTIP prima della sua uscita dalla scena politica.

Duecentoquaranta pagine di documenti sono state pubblicate da Greenpeace, e gettano una luce quantomeno dubbia sul contenuto del trattato.

Secondo Greenpeace, ma non solo, gli Usa starebbero cercando di abbassare il livello di cautela nei confronti dell’ambiente,d egli animali e della salute pubblica degli Stati Europei, ponendo condizioni e pressioni elevate all’abbattimento delle barriere agli OGM e al principio di massima sicurezza che alcuni stati, come l’Italia, applicano in materia di farmaci e possibilità di introdurre prodotti geneticamente manipolati o sostanze chimiche.

I colloqui per un trattato di libera circolazione fra l’EU e gli USA, già oggetto di sospetti e dubbi, oggi si trovano all’impasse con differenze inconciliabili in alcune aree, secondo il testo diffuso da Greenpeace.

Gli Usa pretenderebbero che l’UE rinunciasse all’impegno per la protezione ambientale. Sebbene il presidente Barack Obama la settimana scorsa si sia detto sicuro di poter raggiungere un accordo, la situazione sembra molto diversa, secondo i documenti e le posizioni interne che trapelano dalla fuga di notizie. Le discussioni sulla cosmesi sono ancora molto difficile e gli obiettivi comuni sono piuttosto limitati: a causa del bando europeo sugli esperimenti sugli animali, gli approcci statunitensi ed europei rimangono inconciliabili e rimarrebbero comunque dei problemi di accesso al mercato europeo, secondo una nota interna dei negoziatori europei.

I colloqui sulla parte relativa all’ingegneria sono stati caratterizzati dalla riluttanza degli USA di impegnarsi in questo settore, anche sei questi problemi non sono menzionati in un rapporto separato sullo stato dei negoziati preparato per essere presentato al Parlamento Europeo dalla Commissione Europea stessa.ì, relativo al dodicesimo e tredicesimo round di negoziati avvenuti la settimana scorsa a New York. Il documento pubblico costituisce una robusta difesa del diritto dell’Unione Europea di regolamentare e creare un sistema per le dispute simile a un tribunale, a differenza della nota interna, che non li cita nemmeno. Jorgo Riss, direttore di Greenpeace EU, ha affermato: “Questi documenti trafugati ci danno una visione mai avuta prima dell’ampiezza delle pretese degli USA perchè vengano abbassati o aggirati i livelli di protezione EU dell’ambiente e la salute pubblica come parte del TTIP. Le posizioni dell’Unione Europea sono sbagliate, molto sbagliate, e quella degli Usa è terribile. La prospettiva di un compromesso per il TTIP di questa portata è terrificante. Si sta aprendo la strada per una corsa a raggiungere il fondo in tema di protezione ambientale, protezione dei consumatori e standard di salute pubblica”.

Fra le proposte degli USA, è incluso un obbligo per l’Unione Europea di informare le industrie americane in anticipo di qualsiasi regolamento pianificato, e di permettere loro la stessa capacità di interferenza e di azione nei processi di creazione di Regolamenti UE garantita alle aziende europee.

Le aziende americane, e tutti conosciamo l’attività di lobbying esercitata dalle imprese USA nei confronti del Congresso USA, potrebbero influenzare il contenuto delle leggi dell’UE in molti momenti del processo per la loro formulazione e approvazione, ivi inclusi un enorme quantità di gruppi di lavoro tecnici e comitati. “Prima che l’UE possa approvare un Regolamento, dovrebbe passare attraverso un difficile processo di valutazione dell’impatto durante il quale si dovrebbe dimostrare che non è possibile adottare misure volontarie, o meno impositive, alle parti Americane coinvolte.” Ha spiegato Riss.

Gli Stati Uniti stanno anche proponendo nuovi articoli su “scienza e rischio”, per dare alle aziende un maggior potere sulla creazione di regolamenti europei. LE dispute sui residui di pesticidi e sulla sicurezza alimentare verrebbero risolte presso la FAO, l’agenzia ONU preposta, all’interno del sistema Codex Alimentarius.

Gli ambientalisti dicono, tuttavia, che la FAO ha regole troppo larghe nei confronti dell’influenza delle aziende, e permette agli impiegati di aziende come la BASF, Nestlè, Coca Cola di presenziare, e talvolta presiedere, le delegazioni nazionali. Il 44& delle sue decisioni sui residui dei pesticidi sono state meno restrittive dei regolamenti europei, 40%  quasi equivalenti e il 16% più restrittive, sempre secondo Greenpeace.

Il nodo forte degli organismi geneticamente modificati è uno dei punti chiave delle contestazioni al TTIP: i cibi OGM potrebbero farsi strada in Europa, poichè gli USA spingono perchè vi sia un gruppo di lavoro che adotti quella che viene chiamata una “iniziativa di presenza di basso livello”, che permetterebbe di importare carichi che contengono tracce di ceppi OGM non autorizzati. L’UE al momento li blocca per motivi di sicurezza alimentare e preoccupazione di cross-pollinazione.

L’UE non ha ancora accettato le pretese USA, ma non vengono contestate nelle note dei negoziatori, e non sono state fatte controproposte in queste aree. In Gennaio la commissaria per il commercio dell’EU, Cecilia Malmstr?m ha affermato che il principio di precauzione, che obbliga alla cautela nei regolamenti quando c’è un dubbio scientifico, è chiave e non è negoziabile per l’UE, e andrà difeso nei regolamenti interni, nei TTIP e in tutti gli altri accordi, tuttavia il principio non viene menzionato nemmeno una volta nelle 248 pagine di testi di negoziazione.

La Commissione Europea ha altresì promesso di salvaguardare le leggi ambientali, di difendere gli standard internazionali e di proteggere il diritto dell’Unione di porre livelli di protezione ambientale elevati in futuro, ma la fuga di documenti non placherà i critici del trattato, che hanno preso posizione contro i tentativi delle aziende del settore carburanti fossili di influenzare il risultato delle trattative, interpretandolo come un segnale di ciò che ci aspetta in futuro. Non solo, la nota interna dei negoziatori UE dice, letteralmente, “Gli USA hanno affermato che devono consultarsi con la propria azienda chimica su come posizionarsi in merito” su questioni riguardanti l’accesso al mercato dei beni non agricoli. Per quanto riguarda le attività di lobbying nei processi di emanazione di regolamenti, gli USA hanno anche insistito nel pretendere che l’UE coinvolga esperti statunitensi nello sviluppo di standard elettrotecnici.