Ferrari e Poste Italiane: le nuove azioni sul mercato

Ferrari scenderà in campo con il proprio capitale alla NSE

Dopo Poste Italiane, la quotazione più attesa sul mercato finanziario è quella della prestigiosa Ferrari, produttrice di auto da sogno, oggetto del desiderio di molti, proprietà di pochi fortunati in tutto il mondo.

Ferrari e Poste Italiane, due aziende italiane, stanno saggiando l’accoglienza del pubblico con offerte pubbliche iniziali in un momento in cui i mercati sono stati scossi dal terremoto dei mercati emergenti, in particolare dal rallentamento della crescita del colosso cinese.

Il presidente della Ferrari S.p.A., Sergio Marchionne, sta usando l’I.P.O. e l’eventuale successivo spinoff dell’intero capitale, per diminuire il debito della società madre, Fiat Chrysler Automobiles N.V., di cui è amministratore delegato, e finanziare almeno in parte i 48 miliardi di Euro di investimenti per Jeep, Alfa Romeo e Maserati.

Attraverso la controllata New Business Netherlands N.V., FCA ha presentato alla U.S Securities and Exchange Commission, meglio conosciuta come SEC, a New York, i documenti relativi all’offerta pubblica iniziale (I.P.O.) di azioni ordinarie attualmente di proprietà di FCA. E’ previsto che il numero di azioni ordinarie quotate al momento non ecceda il 10% del totale, anche se non è ancora noto il numero di azioni che verranno offerte. Nonostante la Ferrari venga quotata alla borsa di New York, la residenza fiscale e la nazionalità rimarranno italiane.

La valutazione della società Ferrari varia fra i 9,8 miliardi di Euro, che Marchionne reputa una base già troppo bassa da cui partire, e i 6 miliardi di euro, a seconda degli analisti e delle loro stime più o meno prudenziali.

Marchionne conta soprattutto sul presentare al mercato  l’IPO come l’ingresso nel mercato di una manifattura del lusso, piuttosto che come quella di un costruttore di auto, e, in effetti, la Ferrari, che ha la sua sede storica a Maranello, lo scorso anno ha venduto 7255 auto, che, se confrontate con i 4,6 milioni di Fiat-Chrysler, fanno capire quale sia l’aura che aleggia intorno al mito Ferrari e l’esclusività che il marchio propone ai propri clienti.

La Ferrari è unica ed è appunto un marchio del lusso, e ciò comporta un potenziale più elevato di altre società che si quotano in borsa presentandosi come manifatture di prodotti normali. Ed è per questo motivo che molti analisti e investitori la reputano assai interessante e molto più appetibile di Poste Italiane, anche se quest’ultima presenta rendimenti di rilievo. Inoltre è un marchio forte a livello globale, e la decisione di vendere solo il 10% del capitale potrebbe portare a una forte richiesta, facendo innalzare di molto il prezzo delle azioni.

Staremo a vedere. Intanto, Ferrari dovrebbe riuscire a essere quotata, nelle intenzioni di Marchionne, entro Natale 2015.