Il Singles Day in Cina è già più grande del Black Friday degli Stati Uniti e diventa una realtà globale
Il giorno dedicato ai grandi sconti nel commercio cinese si appresta a raggiungere numeri da record

Lo scorso anno il Singles Day in Cina, ovvero il giorno di grandi sconti nel commercio, che eguaglia il più famoso Black Friday dei grandi affari nel commercio al dettaglio negli Stati Uniti, ha sorpassato il Black Friday stesso, per divenire il giorno di maggiori spese in prodotti al dettaglio nel mondo.
La festa per gli acquirenti, introdotta per la prima volta in Cina nel 2009 dalla piattaforma Tmall di Alibaba, il famoso sito di commercio on line cinese, è diventata molto amata dai giovani cinesi, ed è ora diventata il momento di battaglia fra le aziende di e-commerce più importante dell'anno.
Per cercare di assicurarsi un successo ancora maggiore, e per superare la rivale JD.com, il gruppo Alibaba ha spostato quest’anno il proprio programma di conto alla rovescia fino al Singles Day dai suoi quartieri generali a Hangzhou alla capitale Beijing. Il gigante del commercio elettronico ha ospitato uno show televisivo di ben quattro ore, con ospiti di eccezione cinesi, scelti fra le pop star più famose e le stelle del cinema, ma anche internazionali, come Daniel Craig, l’attore famoso per i film di James Bond, e perfino Kevin Spacey, altro famoso attore americano, noto al pubblico cinese soprattutto per la serie TV House of Cards.
Gli sforzi del gigante cinese sembrano aver sortito gli effetti sperati: nella prima ora e mezza il volume di merci vendute da Alibaba ha superato I 5 miliardi di dollari, mentre lo scorso anno lo stesso volume è stato raggiunto dopo ben 13 ore. Il che la dice tutta sulla grandi opportunità che ancora riserva il mercato cinese anche per le aziende italiane, nonostante la crisi che si starebbe cominciando ad avvertire.
Gli analisti della Deutsche Bank si attendono vendite che potrebbero raggiungere nella giornata di sconti, ovvero oggi, i 13 miliardi di dollari, pari a una crescita del 40% sul fatturato dello scorso anno, e questo grazie soprattutto a una maggiore enfasi posta sul commercio transnazionale e la crescita nelle vendite di prodotti dal prezzo più elevato.
Una delle
priorità dei giganti dell’e-commerce cinese quest’anno è infatti portare marchi
internazionali ai consumatori cinesi. Alibaba afferma che la propria
piattaforma di e-commerce attira più di 40.000 aziende venditrici (27.000 lo
scorso anno) e 30.000 marchi (come Macy’s, Apple, Estée Lauder) da 25 Paesi
diversi.
JD.com invece non offre numeri sui marchi trattati, ma ha comunque comunicato di aspettarsi un aumento delle vendite grazie al commercio di marchi internazionali ai clienti cinesi, grazie alla loro maggior richiesta di prodotti globali, in particolareprovenienti dagli U.S.A., dall’Europa, dal Giappone e dalla Corea del Sud.
Entrambe le grandi piattaforme, Alibaba e JD, hanno puntato molto anche sul commercio via smartphone e tablet. La primaha comunicato che il 72% delle transazioni nella prima ora e mezza è avvenuta via device mobile, in confronto al 42% dello scorso anno, mentre JD ha puntato anche su un servizio di messaggeria (Weixin, ovvero WeChat) per fare pubblicità e inviare coupon di sconti particolari agli utilizzatori.
Naturalmente, oltre ai due giganti, esistono anche altre piattaforme, attraverso le quali molte aziende vendono i propri prodotti: Tmall, VIPShop, Amazon.cn, Jumei e altri.
E’ chiaramente presto, essendo il Singles Day ancora in corso, per capire chi sarà il vero vincitore, ma come indica la Deutsche Bank, la debolezza nei consumi cinesi non ha realmente impattato in modo negativo nel settore dell’e-commerce, e, soprattutto, si è visto che il pubblico si rivolge anche a prodotti di qualità esteri, una opportunità, nonostante il rallentamento della crescita del mercato cinese, per le aziende italiane.

Fonte: Deutsche Bank Partecipazione dei consumatori ai momenti di vendite scontate durante l'anno in Cina
Gianbi :
Il mondo e lo sviluppo delle civiltà future vengono dall'Est ...dovremo imparare il cinese per la prossima colonizzazione .... Quando torneremo all'Europa? | mercoledì 11 novembre 2015 12:00 Rispondi