L’Arabia Saudita e la Russia congelano l’estrazione del petrolio ai livelli di gennaio 2016

L’incontro di questi giorni in Qatar ha ottenuto gli effetti che molti analisti si auguravano da tempo: l’Arabia Saudita e la Russia, i due maggiori produttori mondiali di petrolio greggio, si sono accordati per stabilire un livello massimo fisso di estrazione di greggio.

L’incontro di questi giorni in Qatar ha ottenuto gli effetti che molti analisti si auguravano da tempo: l’Arabia Saudita e la Russia, i due maggiori produttori mondiali di petrolio greggio, si sono accordati per stabilire un livello massimo fisso di estrazione di greggio.

Alexander Novak, Ministro per l’Energia russo, e Ali Al-Naimi, Ministro per il petrolio saudita, si sono incontrati a Doha e, dopo lunghe trattative, hanno deciso di fissare il livello massimo di estrazione di greggio: sarà mantenuto il numero di barili al giorno che si estraeva l’11 gennaio scorso, e non verrà superato da nessuno dei due Paesi. A questa iniziativa parteciperanno anche altri due paesi produttori: il Venezuela e il Quatar.

Il congelamento, secondo gli analisti, non determinerà un immediato rialzo dei prezzi del petrolio, ma creerà la base per un ritorno a prezzi più elevati nella seconda metà dell’anno.

La quotazione del Brent, subito dopo l’annuncio, ha guadagnato il 2,4% a Londra, arrivando a 34,20 USD al barile.

L’Arabia Saudita, stando ai dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia, produceva 10,2 milioni di barili al giorno in gennaio, già al di sotto del picco raggiunto a Giugno 2015 di 10,5 milioni di barili. La Russia ne estraeva 10,9 milioni, un record secondo i dati ufficiali nell’era post-sovietica.

Il Qatar monitorerà le parti nel rispetto dell’accordo, controllando i livelli estrattivi effettivi. L’offerta di greggio oggi eccede ancora la domanda, e le riserve di petrolio globalmente continuano a ingrandirsi, e potrebbero spingere i prezzi al di sotto del 20 USD al barile prima che il declino arrivi al punto finale.

1 commenti

Gianbi :
L'America in questo contesto è la grande assente avendo raggiunto, a mio parere, con l'attuale amministrazione il risanamento economico ora attende il successore di Obama. La Russia conquista nuove posizioni in Medio Oriente, l'Europa dovrebbe tenerne conto. | martedì 16 febbraio 2016 12:00 Rispondi