World Economic Forum di Davos: i cambiamenti economici determinati dalle nuove tecnologie
I cinque grandi cambiamenti già prodotti o che verranno prodotti nel breve-medio termine dalle tecnologie digitali vanno gestiti per ottenere il massimo degli impatti positivi e limitare i possibili danni.

Oggi cerchiamo di analizzare in pochi punti le conseguenze delle nuove tecnologie digitali, e i possibili scenari che si sono già aperti o si apriranno in futuro.
Il grande sviluppo e la massiccia adozione delle nuove tecnologie ha aumentato il benessere in generale, ma questo benessere non è stato e non sarà equamente distribuito a meno di intervenire con le giuste misure correttive. Nel 2009, l’1% della popolazione mondiale deteneva il 44% della ricchezza mondiale, nel 2014 il 48%. Si stima che nel 2020 ne possiederà il 54%. La tecnologia ha anche un altra faccia: permette al restante 99%, o a chi del 99% restante vi abbia accesso, di dar voce alle proprie frustrazioni in modi mai visti prima, e in modo sempre più visibile.
I primi a essere colpiti dalla rivoluzione tecnologica sono stati, come sempre, i lavoratori meno qualificati, che sono stati i primi ad essere sostituiti dall’automazione. Ma non saranno i soli, uno studio del 2013 dell’università di Oxford stima che fino al 47% dei posti di lavoro negli U.S.A. saranno automatizzati nei prossimi 10-20 anni. Anche alcune professioni che sembravano al riparto da questo tipo di rivoluzione industriale stanno subendo dei contraccolpi: sito come WebMD, LegalZoom e E*trade minacciano professioni di livello intermedio come quelle legali, mediche e finanziarie.
Tuttavia non bisogna pensare che tutto ciò che è derivato dall’adozione delle nuove tecnologie sia negativo: ci sono medici e scienziati che le hanno utilizzate per risolvere problemi che sembravano insuperabili un tempo. In appena trent’anni, malattie come l’HIV si sono trasformate da una condanna a morte a una malattia che può essere tenuta sotto controllo. Altre grandi novità si prospettano all’orizzonte nelle nuove tecniche chirurgiche e non solo. Secondo dati recenti, aziende di investimenti hanno riversato circa 10 miliardi di euro in società che si occupano di salute, nel 2014, un incremento del 30% rispetto al 2013. Molti di questi fondi vengono utilizzati per sviluppare super-computer che analizzano milioni di dati per offrire diagnosi e trattamenti medicali migliori, e per comprendere meglio la genetica e come combattere malattie da essa derivanti. L'analisi per ottenere la sequenza completa del genoma umano costava circa 100 milioni nel 2002, oggi può essere effettuata con un costo di circa 1000 euro e nei prossimi anni sicuramente tale costo diminuirà ancora. In questo senso, la tecnologia ha portato sicuramente notevoli progressi e benefici.
Essendo un’arma a doppio taglio, la tecnologia può aiutare a salvare il pianeta o a distruggerlo.
Il World Economic Forum ha appena pubblicato il suo Rapporto Annuale dei Rischi Globali del 2016, mettendo al primo posto fra i rischi, in termini di impatto globale, il cambiamento climatico. La Banca Mondiale stima che esso potrebbe ridurre in povertà estrema oltre 100 milioni di persone entro il 2030. Parte della responsabilità del cambiamento climatico è riconducibile allo shale (argillite petrolifera), che è una rivoluzione tecnologica in sè, avendo dato nuove prospettive all’era del petrolio e del gas. Il cui sfruttamento potrebbe avere un impatto positivo sulla caduta dei prezzi del petrolio, ma, allo stesso tempo, porterebbe avanti tutto lo scempio sull’ambiente dovuto all’uso di tali tecnologie.
Sempre restando sulle innovazioni tecnologiche e considerando il loro
impatto sull’ambiente, bisogna prendere atto del fatto che dal 2008 ad oggi il prezzo
dell’energia solare è diminuito di circa l’80%, e che il costo dell’energia
eolica è diminuito di circa il 58%, grazie ai miglioramenti tecnologici
e alle economie di scala che si sono create nel tempo.
Le emissioni globali nel 2015 sono rimaste allo stesso livello del 2014 mentre l’economia mondiale è cresciuta del 3%. Sembra poco, ma significa che a una crescita economica non è corrisposto un uguale aumento delle emissioni, e ciò dà speranza per il futuro del mondo, ed è, almeno in parte, il risultato dell'accesso meno costoso alle energie rinnovabili. Dato che nessuno è disposto ad attuare cambiamenti radicali nelle proprie abitudini di vita e di produzione per contrastare un fenomeno come il cambiamento climatico, che appare remoto nel tempo anche se potenzialmente catastrofico , l’unica possibilità che sembra prospettarsi è proprio la facilità di accesso e il costo sempre minore delle fonti energetiche meno inquinanti, rispetto a quelle tradizionali.
La Tecnologia potrebbe però anche contribuire a distruggere il pianeta come lo conosciamo. Essa infatti ha creato problemi di sicurezza diversi da quelli che esistevano in sua assenza: il fenomeno del crimine informatico e lo spionaggio economico via Internet hanno un costo stimato di 400 milioni circa all’anno, più o meno l’1% del reddito mondiale. La preoccupazione attuale è che attacchi cybernetici possano causare conflitti nel mondo reale. Anche le guerre moderne hanno cambiato volto grazie alla tecnologia: oggi i droni vengono utilizzati in grande quantità anche dagli eserciti, in particolare quello statunitense e quello cinese, ma saranno velocemente adottati anche da altri. L’ISIS e gruppi simili dispongono oggi di una piattaforma incredibile per diffondere i loro messaggi di odio e per scambiarsi informazioni sui loro piani. La conoscenza necessaria a costruire bombe artigianali è facilmente accessibile in pochi click, e ciò permette potenzialmente a qualunque folle di trasformarsi in assassino.
Ma, indipendentemente dal buono e dal cattivo che c’è in ogni progresso tecnologico, bisogna soprattutto tenere in considerazione come cambierà il mondo intero a causa dei cambiamenti tecnologici odierni e futuri. La maggior parte dei bambini che oggi frequentano la scuola primaria lavorerà in posizioni e professioni che oggi non esistono nemmeno e di cui forse non abbiamo ancora un’idea precisa, e sarebbe bene prepararli e prepararsi a questi cambiamenti, adeguando risorse e programmi di formazione alle esigenze di un mondo in rapido divenire.